Da Sigonella i droni USA verso la Russia, Putin mostra il super missile

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di Salvo Barbagallo

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Alcuni giorni addietro abbiamo riproposto su questo giornale un articolo di Franco Iacch  apparso sul quotidiano online Il Giornale, dove si dava notizia che i droni statunitensi stanziati in forma stabile a Sigonella raggiungevano tranquillamente i confini della Russia. Come è noto i Global Hawk non vengono utilizzati solo per missioni di ricognizione fotografica, ma possono essere armati e utilizzati come strumenti di distruzione. Come dire che questi sofisticati mezzi aerei senza pilota possono sono attrezzati per compiere qualsiasi tipo di missione loro venga richiesto.

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In più circostanze abbiamo messo in evidenza  la pericolosità della presenza “armata” straniera in territorio nazionale, in particolare in territorio “Siciliano”, ma la questione non sembra preoccupare più di tanto né il Governo italiano, né  il Governo regionale siciliano. Così come non sembrano preoccupare le “esternazioni” del leader russo Vladimir Putin che, nel suo discorso tenuto a inizio marzo, ha parlato di nuovi e temibili “arnesi” da guerra che, in campo bellico, come ha sostenuto, sono praticamente imbattibili.

Di che si tratta? Oggi la Russia dispone di modernissime armi capaci di penetrare qualsiasi difesa antimissilistica e di rendere quindi inefficaci gli scudi americani in Europa e in Asia.

Putin si è espresso chiaramente, affermando:

Abbiamo detto diverse volte che avremmo reagito al piazzamento dei sistemi antimissili americani. Allora non ci avete ascoltato. Ascoltateci adesso (…) nuove armi messe a punto in ‘risposta’ ad azioni di altri Paesi e come difesa qualora la Russia si sentisse minacciata (…).

Come riportato dai mass media, le “nuove” armi sono un super-missile di crociera praticamente invulnerabile grazie alla sua traiettoria imprevedibile dotato di un rivoluzionario motore a propulsione atomica, che può viaggiare per un tempo indefinito e raggiungere qualsiasi punto del mondo; droni-siluri subacquei capaci di affondare navi e sommergibili ma anche di provocare maremoti, il nuovo missile balistico intercontinentale Sarmat senza limiti di gittata, il razzo Pugnal (Kinzhal) che viaggia a velocità ipersonica, una nuova arma laser per disintegrare aerei e satelliti, e il siluro Avangard con una velocità 20 volte superiore a quella del suono. Non c’è che dire.

Il Capo del Kremlino ha voluto lanciare un messaggio agli USA per ribadire la potenza nucleare della Russia: di certo Putin fa il suo lavoro, ma di mezzo nell’instabile gioco del braccio di ferro possono andarci di mezzo anche quei Paesi (come l’Italia) che per “Costituzione” rifuggono e condannano la guerra. Fosse anche solo a parole…

Non meraviglia il silenzio dei governanti di Casa nostra, meraviglia (purtroppo) l’indifferenza della collettività verso problematiche che la toccano direttamente. L’invasiva presenza statunitense nel territorio isolano ha trasformato la Sicilia in un “target” militare di primaria importanza per eventuali e presunte forze avverse agli USA. Il forte concentramento nel territorio Siciliano di mezzi aeronavali e armi (non sappiamo se anche nucleari), l’installazione di apparati elettronici a Niscemi (il MUOS) la cui reale operatività non è nota, la presenza nelle acque e nelle basi della Sicilia (Augusta) di sottomarini nucleari, eccetera eccetera, hanno trasformato l’Isola (che lo si voglia ammettere oppure no, la situazione non cambia) in un “bersaglio” messo in conto da eliminare. Non facciamo fantapolitica, ma ci limitiamo a vedere ciò che accade e ad osservare i “possibili” scenari. Forse non a caso in questi giorni di marzo nel mare prospiciente la Sicilia si tiene una delle più importanti esercitazioni aeronavali NATO alla quale prendono parte mezzi e uomini di dieci Paesi “alleati”, la “Dynamic Manta 2018”.

Certo, è significativo che il Governatore della Sicilia, Nello Musumeci, si occupi del “randagismo” e di “rifiuti”, ma qualcuno dovrebbe suggerirgli che ci sono anche altri “aspetti” del quotidiano che meritano attenzione.

Vladimir Putin non è mai da prendere sotto gamba.

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